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Anti Digital Divide, contro la discriminazione digitale

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Anti digital Divide
In questi giorni ho avuto modo di contattare Pierluigi Di Bartolomeo, uno dei Consiglieri dell’Associazione Anti Digital Divide, impegnato in prima persona in una tenace battaglia contro una sorta di “discriminazione digitale” che si verifica in Italia. 

Agli inizi del settembre 2004 nasce in rete un gruppo spontaneo di utenti, che incontrandosi sulle pagine del newsgroup it.telefonia.adsl, si mettono a discutere delle problematiche e delle alternative relative alla mancata copertura dalla banda larga di molte zone del nostro paese, individuando una forma di digital divide interno allo Stato italiano da combattere e da superare ad ogni costo.

Dopo un iniziale periodo di analisi/stasi, il gruppo compie il suo primo passo ‘ufficiale’ aprendo una petizione online per richiedere la copertura a banda larga dell’Italia. L’iniziativa riscuote immediato successo presso i ‘digital divisi’.

A fine ottobre, il gruppo registra un dominio e apre il proprio sito con un forum che riscuote subito un grande successo.
Tra le altre iniziative anche la protesta contro le tariffe Telecom Italia per chi l’ADSL ce l’ha già. Alle petizioni online si affianca presto una raccolta di firme "reali" a livello nazionale, che i promotori intendono consegnare al Parlamento.

Il Gruppo spontaneo decide presto, per dare maggior peso alla sua voce e alle sue iniziative, di trasformarsi in Associazione di volontariato per ufficializzare la volontà di tutelare cittadini e utenti dei carenti servizi TLC italiani. La convinzione è quella che la tecnologia costituisce una delle strade più importanti per invertire la tendenza al declino dell’economia italiana.

Il 31/01/2005 viene costituita l’Associazione Anti Digital Divide, con un proprio statuto e tutti i crismi dell’ufficialità. Nel frattempo si sono avvicinati, a quella che poi è stata affettuosamente e più praticamente soprannominata ADD, nuovi utenti: alcuni curiosi di capire meglio, altri desiderosi di aiutare al punto tale da divenire responsabili dell’associazione. Il suo sito è diventato un punto di incontro per realtà diverse di tutta l’Italia, ha messo a confronto persone, idee ed esperienze, arricchendo tutti coloro che vi hanno partecipato e che vi partecipano tutt’ora.

Proprio per il fatto di essere un’associazione nata dalle esigenze degli utenti e che si basa su persone che hanno fatto del desiderio di fare qualcosa di buono e positivo la loro passione, Anti Digital Divide è diventata un’entità conosciuta, riconosciuta e soprattutto di grande credibilità.

Come segnalato sul sito ufficiale, è possibile diventare soci dell’ADD o semplicemente sostenerla con un piccolo finanziamento. Molte sono le persone che in Italia si sentono toccate in prima persona dal problema della carenza della banda larga. L’ADSL in Italia è un lusso che 10 milioni di persone non possono permettersi. L’ADD è un’opportunità per tutti, aiutiamola e sosteniamo a gran voce le sue iniziative.

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