
Proseguiamo la nostra guida per creare un un’app con PhoneGap, la piattaforma open source per creare app multi-piattaforma utilizzando tecnologie web. Continua a leggere
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Proseguiamo la nostra guida per creare un un’app con PhoneGap, la piattaforma open source per creare app multi-piattaforma utilizzando tecnologie web. Continua a leggere
La forza di Phonegap risiede nella capacità di creare un App per iOS/Android usando un’applicazione web. Continua a leggere
Da mesi ho ho scoperto PhoneGap, uno strumento per trasformare un’applicazione web in un’app nativa per iOS e Android. Continua a leggere
Fra i molti progetti che ogni giorno compaiono nel web, Reveal ha riscosso il mio interesse. E’ un HTML presentation Framework, ovvero un framework per creare facilmente presentazioni utilizzando HTML. Continua a leggere
Spulciando tra i progetti di Github, ho trovato Discourse, un progetto open source per creare community. Parole chiave: libero, aperto e semplice! Continua a leggere
E’ davvero minimale e senza distrazioni questo interessante editor web. Continua a leggere
Tempo di novità in casa SoundCloud, è da poco online la nuova versione del social network di condivisione musicale. L’annuncio era stato fatto da circa una settimana ed ecco online una nuova veste rivoluzionata nel layout e nella grafica, ma sempre al passo coi tempi visto l’utilizzo di caratteristiche proprie di HTML5 e CSS3. Continua a leggere
L’effettivo valore dei social network è sempre stato un punto fermo negli ultimi tempi, anche visto il quantitativo di utenza iscritta ad essi. Oggi vi presentiamo un caso eclatante che ha fatto discutere durante questa settimana e sicuramente continuerà a far discutere in futuro. Marco Camisani Calzolari, un docente di comunicazione digitale e linguaggi digitali all’Università Iulm di Milano, è riuscito, mediante il sito seockercks.com, ad acquistare 50000 followers per il suo account twitter. L’annuncio è stato dato dallo stesso Marco qualche tempo fa tramite un messaggio inviato dal suo account twitter come riportato dalla seguente immagine.
Marco ha anche illustrato diverse metodologie e alcuni servizi atti ad incrementare esponenzialmente i propri follower su twitter. In particolare Letusfollow.com e Growfollowers.com consentono di scambiare “punti” per racimolare gratuitamente più follone possibili. Scambiare l’utenza è illegale secondo le linee guida di twitter e questi siti aggirano l’ostacolo proponendo il suddetto punteggio e ponendosi come veri e propri intermediari.
Un vero e proprio mercato nero di falsa utenza che gonfia le stime dei reali utilizzatori della famosa piattaforma virtuale. Pare infatti che siano 500 milioni gli utenti di twitter, quanti di questi attualmente attivi e soprattutto reali non è un dato noto.
Vi presentiamo inoltre twiends.com, un servizio che consente di accrescere i propri follower gratuitamente. Per registrarsi basta connettere il proprio account twitter ed una volta avvenuta la sincronizzazione sarà possibile iniziare ad utilizzare il servizio. Twiends si basa sullo stesso funzionamento dei precedenti, vi è infatti un punteggio accumulabile costituito dai “seed”, più incrementiamo il punteggio, più aumentano i nostri follower.
Ogni volta che un utente decide di seguire i nostri tweet viene priemiato con un punteggio, da 0 a 10 seed, configurabile automaticamente o manualmente nelle impostazioni. Ovviamente ciò funziona anche inversamente, è possibile accumulare punti seguendo il maggior numero possibile di utenti(massimo 400 al giorno visti i limiti imposti dalle linee guida di twitter). Altrimenti sono acquistabili punti con i pacchetti in abbonamento dalla pagina http://twiends.com/seeds.
La scelta su chi seguire avviene in base ad interessi e paese di origine come è ben visibile dalla seguente immagine che mostra la schermata contenente gli utenti disponibili e il punteggio accumulabile per ognuno di essi.
Per seguire un utente basta un click sul pulsante verde “Follow” e un messaggio ci informerà se l’operazione è avvenuta con successo oppure no.
Per quanto concerne le impostazioni, è possibile personalizzare una serie di parametri quali il numero di seed da offrire a chi dovesse eventualmente decidere di seguirci, la nazionalità degli eventuali follower, il drop rate (un tasso di rilascio che identifica la fedeltà degli utenti e la possibilità che continuino a seguirci in futuro), la membership lenght (da quanto gli utenti che potranno seguirci si sono registrati a twiends) ed infine è possibile impostare il follow back per cui automaticamente il sistema seguirà coloro i quali hanno deciso di seguire il nostro account.
Noi di Dynamick ne abbiamo fatto un uso massivo per due giorni dedicando alcune ore all’acquisto di pacchetti premium, all’aggiunta di utenti ed impostando parametri molto restrittivi.
I risultati sono stati soddisfacenti, siamo partiti da poco più di 90 followers ed in meno di due giorni come è testimoniato dall’immagine, siamo arrivati a 620. Un punto debole è che spesso questo numero tende a diminuire rapidamente col passare delle ore e dei giorni poiché molti tendono ad annullare il proprio following in modo da ottenere punteggio. Sottolineamo che questa pratica massiva al solo scopo di ottenere punteggio è scorretta e che comunque twitter non consente l’incremento dei soli followers poiché presenta una sorta di rapporto followers/following a garanzia di pratiche illegali. Comunque sia di seguito è visibile il risultato da noi riscontrato su alcuni giorni di inutilizzo del sistema, come è ben prevedibile la resa dei follower è davvero troppo bassa e il conteggio tende a diminuire anche di 200 follower a settimana:
Voglia di vacanze? Le vacanze si stanno avvicinando e in tutti noi nasce il desiderio di staccare la spina e di rilassarci in montagna o al mare. Ma quale offerta scegliere? Su internet troviamo centinaia di siti con offerte, proposte e idee di viaggio. Questo significa che per organizzare una vacanza serve sempre tanto tempo e buona volontà. Cercare l’offerta più conveniente ed economica può costare ore, passate a navigare tra decine di siti. Continua a leggere
In quanto blogger e appassionato di informatica e soprattutto del lato web 2.0 non posso trascurare nessuno dei 5 browser maggiormente coinvolti nella attuale guerra online.
Firefox, Chrome, Opera, Internet Explorer e Safari
Esistono però tutta una serie di strumenti paralleli e dedicati a specifici utilizzi che meritano di essere conosciuti ed adeguatamente sfruttati.
Uno di questi è sicuramente Robin, un browser relativamente giovane che offre un’esperienza di navigazione del tutto orientata ai servizi web. Può essere uno coltellino svizzero che risolve gratuitamente quelle mancanze a lato client di web service importanti come tumblr o instapaper. Un’altra notevole applicazione è quella di limiare l’accesso a strumenti distraenti come Facebook ai soli scopi utili alla nostra causa, chiaramente parliamo del tempo dedicato al lavoro.
La siderbar è sicuramente la funzionalità centrale di questo browser: da questo lato potremmo accedere a tutte le applicazioni web che abbiamo deciso di integrare in Robin. La cosa interessante è che queste web app vengono completamente integrate per quelle che sono le loro funzionalità principali. Ad esempio per Google Plus avermo la ricerca, l’accesso alle funzionalità messaggi cioè Gmail e al nostro Google Reader tutto espandendo il menu correlato. Per twitter a sua volta potremmo visualizzare messaggi, menzioni, ricerca e timeline.
La finestra principale che riporta l’icona di una piuma nera, è quella dove inizieremo la navigazione una volta installato Robin. Da qui potremmo rapidamente accedere a cronologia, preferiti e bookmarks, e ai download, con la stessa logica con cui possiamo accedere alle funzionalità estese delle applicazioni.
Per ogni bottone Web App è possibile aprire diverse schede, in questo modo è possibile differenziale le diverse tipologie di navigazione secondo contenuti ed abitudini.
In questa sezione accessibile sia dalla homepage che dalle impostazioni possiamo recuperare tutti i servizi che sono resi compatibili. I servizi disponibili sono già molti e sono tutti molto famosi e utili, è comunque in continuo aggiornamento dagli ottimi sviluppatori di Robin.
Per un ottimo utilizzo vi consiglio oltre ai già nominati Twitter e Google plus:
I servizi sono tutti facilmente riordinabili in perfetto iOS con stile drag and drop e tramite la visione d’insieme a Dial.
La cronologia in Robin assume un’aspetto diverso rispetto agli altri browser, infatti in quest’applicazione viene fornita un’anteprima del link visitato durante lo scorrimento della lista di cronologia. Questo permette di migliorare l’esperienza di navigazione anche in questa fase del surfing.
Per quanto riguarda il salvataggio dei preferiti Robin li distingue in due tipologie:
Robin è l’immediata conseguenza di quanto lo sviluppo software destinato agli smartphone stia condizionando anche le applicazioni desktop. Se l’AppStore ha condiviso con i nostri Mac la semplicità e la limitazione delle applicazioni mobile, il paradigma di navigazione che queste offrono non è ancora del tutto diffuso. Robin ne è un primo esempio. L’interpretazione delle web application come mondi separati gli uni dagli altri è qualcosa di contrario al normale modo di vedere il web 2.0, tuttavia in un contesto come quello mobile la cosa non ci turba realmente salvo qualche sfogo d’oltreoceano. Per quanto questo sistema possa essere criticato ad oggi io considero la navigazione Single-Site più una risorsa che una limitazione. Spesso ci lasciamo condizionare dalla bellezza intrinseca della libertà, ma il ritmo incessante con cui il web offre opportunità di espressione può mettere in crisi l’utente.
Il client come la navigazione single site può semplificare l’approccio al web a fronte di una maturazione che deve ancora raggiungere. La domanda che rimane è, questa maturazione può arrivare comunque?