Good Ideas

Fact checking, verifichiamo cosa ci dicono i politici

Posted by:

|

On:

|

,

Mille critiche e provocazioni sono sorte sul programma di approfondimento Servizio Pubblico andato in onda sull’emittente privata la7 , condotto da Michele Santoro ed in particolare molte si sono concentrate sullo speciale andato in onda alcuni giorni fa dal titolo “Mi consenta” con ospite l’ex premier Silvio Berlusconi.

Vincitori o sconfitti che ne siano usciti conduttore ed ospiti si è generato un tam tam mediatico dovuto anche alla straordinaria performance di audience registrata dal programma, ben 9 milioni di telespettatori. Ovviamente data la portata di pubblico, molti netizens(cittadini della rete, ndr) hanno scatenato feroci critiche riguardo le esternazioni e le risposte dell’On. Berlusconi alle domande del conduttore e degli ospiti, tra cui l’immancabile Marco TravaglioLuisella Costamagna e Giulia Innocenzi. Tutto ciò ha portato alla ribalta il fenomeno mediatico del fact checking, la verifica mediante le fonti e le sterminate risorse presenti sul web, delle affermazioni di politici e giornalisti. Un fenomeno di cui si può riconoscere il fautore principale nel settimanale tedesco Der Spiegel, che nel 2010 ha assunto ben 8 giornalisti(o meglio, fact checkers, full-time per “la più grande operazione di fact checking al mondo”.

Berlusconi e Santoro si stringono la mano a fine trasmissione, record di ascolti assoluto per La7

Ovviamente dopo la puntata di Servizio Pubblico sono arrivate puntuali contestazioni ed osservazioni dai blog nostrani come il blog di Wired Italia, che ha approfittato per dedicare al fact checking un articolo disponibile all’indirizzo: http://daily.wired.it/news/media/2013/01/11/fact-checking-berlusconi-santoro-servizio-pubblico-65257.html

Homepage di factchecking.it, la piattaforma italiana di Fact Checking

In realtà come citato anche da wired nell’articolo linkato, la fonte delle osservazioni è una community italiana disponibile all’indirizzo www.factchecking.civiclinks.it/it/fact. Come funziona il portale? Gli utenti inseriscono una notizia o una dichiarazione dopo aver effettuato il login alla piattaforma e la community composta da semplici cittadini, giornalisti o esperti vota la notizia, che può ricevere fondamentalmente tre tipologie di giudizio, sbagliata, dubbia o corretta(oltre alla semplice notizia non ancora verificata) ovviamente tutte correlate da relativa documentazione che le precisi e ne garantisca una appropriata veridicità.

Il logo della piattaforma di Fact Checking Americana politifact, vincitrice del Pulitzer nel 2009

A livello internazionale tiene banco Politifact (http://politifact.com), piattaforma di fact checking americana(che ha vinto peraltro il premio pulitzer nel 2009 ndr.) promossa dal tampa bay times, quotidiano stampato negli USA. Un portale in cui vengono smontate giornalmente promesse e dichiarazioni di illustri politici(tra cui il Presidente Obama).

Vero o falso, scopriamolo con il fact checking

Sicuramente entrambi i portali sono ottimi esempi di giornalismo collaborativo e di informazione più veritiera possibile, specialmente nel periodo italiano a noi contemporaneo, caratterizzato da una campagna elettorale assennata in cui la pubblicità politica diviene talvolta di una profondità pari alle mere chiacchiere da bar ed agli show da cabaret. La domanda è: sarà l’anno del fact checking questo 2013?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *