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Pocket Raggiunge Instapaper: Il web rallenta per i Tablet [iOS]

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Qualche mese fa il famoso servizio Instapaper aveva annunciato alcuni cambiamenti di politica importanti, soprattutto l’introduzione di un canone basso, ma obbligatorio per l’utilizzo delle proprie API. A questo annuncio è seguito un corposo aggiornamento del servizio particolarmente evidente nella sua versione Mobile per i dispositivi iOS.

Interfaccia, usabilità, funzioni, sono tutte caratteristiche che hanno riformulato la visione del web “da leggere dopo” fornendo un paradigma per questi servizi che era inevitabile avrebbe cambiato le cose.

A distanza di mesi, forse un po’ in ritardo rispetto al successo di questa innovazione di Instapaper, anche Read it Later ha cambiato volto e nome: Pocket.

Interfaccia: Il bianco, le Liste, i  Digest

Entrambi i servizi hanno scelto un candido bianco per le loro interfacce, anche se per Instapaper l’ultima parola spetta all’utente. Il cambiamento per RIL è sicuramente stato più evidente, in quanto ci si muoveva da un colore nero deciso. Instapaper invece ha cercato di riproporre l’effetto carta che il suo nome ricorda. Sebbene il servizio abbia avuto da sempre molti estimatori, il successo lo ha raggiunto con l’integrazione nel Kindle, con cui permette di fruire contenuti in un modo tutto nuovo per il web, e innovativo anche per il Mobile.

Pochi mesi fa era stato presentato un Digest al fianco del servizio gratuito, ad un prezzo una tantum di circa 5 dollari. Questo servizio sembra aver dato i primi spunti per la creazione di quella che l’attuale interfaccia. Non abbiamo perso la classica visualizzazione a Lista, che però si è arricchita di immagini thumbnail che identificano l’articolo. Come Pinterset e Flipboard ci hanno insegnato, le immagini hanno sempre più peso nel web soprattuto in quello sociale.

Read It Later

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  • Articles: che consente di visualizzare solo i post con un contenuto prevalentemente testuale
  • Video: consente l’aggregazione di sole fonti video. Recentemente sul blog ufficiale gli autori di RIL hanno dichiarato come questo contenuto rappresenti una grossa fetta del traffico giornaliero all’interno dell’app.
  • Images: anche le immagini sono strumenti di comunicazione, lo abbiamo detto e ripetuto, una sezione dedicata è uno Shortcut che può tornare utile.
  • Favorites è una sezione esportata direttamente dal quel Digest che era stato poco pubblicizzato e mai era realmente uscito dalla fase beta. L’idea di poter mantenere contenuti in RIL fa pensare come possono essere interpretati oggi i segnalibri, con la moltitudine di dispositivi mobili che abbiamo tra le mani

Instapaper

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L’interfaccia nuova è pensata esclusivamente per l’utilizzo Mobile. Una sidecar permette di gestire tutte le possibili azioni.

  • Read Later è la prima voce e probabilmente quella principale. Qui vengono racchiusi tutti i nostri clip che decidiamo di leggere con calma in un secondo momento.
  • Liked: è l’esportazione del Facebookiano simbolo di apprezzamento, all’interno di  un contesto decisamente più simile alla Curation di Contenuti per il web. Questa funzione può essere sfruttata per incanalare il servizio in giro per il web. Alcuni utilizzi sono Tumblr, Evernote e Delicious.
  • Friends Editor sono invece due sezioni in cui l’applicazione si colora di Social e mette in evidenza altre due entità all’interno del servizio: gli altri utenti, con cui si possono scambiare i post; gli Editor, da cui invece possiamo reperire informazioni connotate di una certa autorevolezza. Su questi aspetti l’applicazione si avvicina moltissimo all’idea di suggerimento che Zite e Flipboard hanno portato all’itenro dei nostri dispositivi mobili.

Peculiarità

RIL ha introdotto la possibilità di gestire molto più rapidamente i propri link, con tag multiplo e semplificato nelle funzioni. Si spinge sempre di più verso un servizio a metà tra il filtro web arrochito dai nostri contenuti e l’online bookmarking a cui mi riferivo precedentemente.

Instapaper dal canto su ha definito un ecosistema autosufficiente, che si appoggia su altri piccoli mondi come Zite e Flipboard, Un browser diretto con funzionalità integrate è sicuramente una prova evidente.. Il web dei contenuti non può essere chiuso e Instapaper non lo è, ma all’interno del mondo mobile non si può fare affidamento su un certo tipo di navigazione quindi questo sturmento ottiene le sue motivazioni di supporto. Un sito per volta accessibile ora come dopo.

Conclusioni

Pocket 300 compare

Queste due applicazioni hanno rappresentato una prima interpretazione del web 2.0. La velocità della produzione dei contenuti richiede un filtro, come anche l’indigestione di informazioni. Organizzare il web è da sempre lo scopo dei suoi utenti, oltre quello di fruire dei contenuti che offre, queste applicazioni sfruttano i nuovi strumenti di navigazione mobile per fornici un’esperienza alternativa, per dei servizi più che mai utili in questa continua accelerazione del web.

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