Google Nexus 4: il punto della situazione

La serie Nexus rappresenta da sempre la quintessenza della Google Experience. I vantaggi di questi dispositivi sono ben noti agli utenti più smaliziati: il sistema non è personalizzato da alcuna interfaccia proprietaria e gli aggiornamenti firmware, essendo gestiti da Google, sono garantiti per almeno 18 mesi e avvengono sempre tempestivamente al rilascio di ogni nuova versione di Android.

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Il cammino dei dispositivi Nexus ha avuto inizio nel 2010 con il primo terminale targato Big G. e prodotto da HTC, il Nexus One, ed è poi proseguito con i Nexus S e Galaxy Nexus di Samsung nei due anni successivi fino ad arrivare allo scorso 29 Ottobre quando Google ha svelato lo smartphone di quarta generazione della famiglia Nexus, questa volta prodotto da LG: il Google Nexus 4, il quale monta di serie la nuova versione 4.2 del sistema operativo Android.

Hardware

Il nuovo Nexus 4 vanta un hardware di tutto rispetto in grado di competere tranquillamente con quello di iPhone 5 e Galaxy S3:

  • Basato su SoC Snapdragon S4 Pro, prodotto da Qualcomm con processo produttivo da 28 nm;
  • Processore: il dispositivo monta una CPU Krait quad-core da 1,5 Ghz, con set di istruzioni Arm v7, la quale dovrebbe garantire prestazioni migliori rispetto al processore Exynos del Galaxy S3;
  • GPU: Adreno 320, attualmente il chip grafico di punta della gamma Qualcomm;
  • RAM: 2GB i quali assicurano un’ottima fluidità generale del dispositivo. Attualmente il Samsung Galaxy S3 europeo ne monta “solamente” la metà;
  • Connettività: assente il supporto alle reti LTE, che comunque nel nostro paese sono ancora ad uno stadio embrionale. Presenti gli ormai immancabili WI-FI a/b/g/n, Bluetooth 4.0, NFC e A-GPS;
  • Display: True HD IPS Plus da 4,7 pollici. La risoluzione di 1280 x 720 px e la densità di 320 ppi sono paragonabili a quelle dei display Retina di Apple;
  • Fotocamere: la fotocamera frontale è da 1,3 Mpx, mentre quella posteriore da 8 Mpx è un sensore Backside Illuminated prodotto da Sony;
  • Memoria: 8GB e 16GB. Non è presente lo slot Micro SD. In Italia verrà commercializzata solo la versione da 16GB;
  • Batteria: 2100 mAh. Dovrebbe assicurare una buona autonomia fino a sera;
  • Ricarica wireless: è possibile ricaricare la batteria semplicemente appoggiando il dispositivo su un caricabatterie ad induzione, come il Google Orb, progettato appositamente per il Nexus 4.

La scocca del dispositivo è realizzata in Gorilla Glass 2, riprendendo un po’ i materiali di iPhone 4 e 4S.

Il prezzo del dispositivo sul Play Store Devices statunitense è di 299$ per la versione 8GB e di 349$ per quella 16GB. Maggiori dettagli per quanto riguarda il prezzo italiano a fine articolo.

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Il nuovo Android Jelly Bean 4.2

Insieme al nuovo hardware è stata lanciata la nuova versione di Android, la 4.2, considerata da Google una minor release (per questo motivo il codename del sistema è rimasto Jelly Bean).

 

L’update porta con sé molte novità, alcune delle quali particolarmente apprezzabili:

  • Photo Sphere Camera: permette di realizzare foto panoramiche a 360° all’interno delle quali è possibile guardarsi intorno, un po’ come accade in Street View. Se volete vedere alcuni esempi cliccate qui;
  • Condivisione schermo: mediante un adattatore wireless HDMI l’utente può visualizzare i propri contenuti su un televisore;
  • Multiutenza: come dice il nome, permette di creare più account utente su un unico dispositivo. Era una funzione attesa da molti, ma a causa di un brevetto depositato da Nokia questa funzionalità sarà disponibile solo su tablet;
  • Gesture typing: la tastiera di sistema ora permette di scrivere trascinando le dita da una lettera all’altra, in maniera simile a quanto accade con una tastiera Swype;
  • Daydream: trasforma il dispositivo in una cornice digitale che mostra foto e news anche a dispositivo bloccato;
  • Google Now potenziato;
  • Notifiche espandibili e migliorate;
  • Nuova interfaccia per Google Search;
  • Gestione widget e accessibilità migliorate.

Nessun cambiamento radicale quindi, ma tante piccole migliorie che rendono il sistema Android sempre più comodo da usare e sempre più competitivo nell’agguerrito mercato degli OS mobile.

Prezzo

L’argomento più dibattuto sul web negli ultimi giorni riguarda il prezzo del terminale in Italia. Nei paesi europei dove è possibile acquistare il Nexus 4 direttamente dal Play Store, il prezzo del device si aggira sui 299€ e i 349€ rispettivamente per la versione da 8 e 16 GB: è stato quindi applicato un rapporto di conversione 1:1 rispetto al prezzo americano.

La situazione nel nostro paese è invece diversa, visto che la commercializzazione dello smartphone è affidata direttamente ad LG: ovviamente questo significa che il prezzo del Nexus 4 italiano sarà molto più alto rispetto ad altri paesi europei, tenendo presente che l’unica versione disponibile nel nostro paese sarà quella da 16 GB.

Dai primi preordini online sembra che il prezzo dello smartphone si aggirerà sui 549€, quasi il doppio rispetto ai prezzi del Play Store Devices.

Sebbene la recente decisione di Media Markt (il MediaWorld tedesco) di vendere il terminale a 395€ faccia ben sperare che possa accadere qualcosa di simile anche nel nostro paese, sembra più probabile che il prezzo italiano resterà nella fascia dei 500/600€, tenendo conto del fatto  che in Germania i vari retailers devono fronteggiare la concorrenza del Play Store Devices la quale, in Italia, non è presente.

Dulcis in fundo, la commercializzazione italiana sembra avverrà a fine Dicembre, in ritardo rispetto al resto d’Europa.

Conclusioni

Il Google Nexus 4 è un piccolo gioiello tecnologico e la versione 4.2 di Android sembra migliorare ulteriormente un sistema già buono, peccato solo per la mancanza del supporto LTE (che potrebbe scoraggiare l’acquisto del terminale da parte degli utenti più esigenti) e della memoria espandibile.

Per quanto riguarda la situazione italiana resta un po’ di amarezza: la sensazione è quella di esser considerati “l’ultima ruota del carro”. Forse meriteremmo un po’ più di trasparenza da parte dei produttori.

 

E voi cosa ne pensate di questo Google Nexus 4? Avete intenzione di acquistarlo?

Accessori iPad2: Camera Connection Kit

iPadCamera Connection Kit
Come vi avevo spiegato nell’articolo riguardate nel prime impressioni dopo l’acquisto di un iPad 2, ho limitato la mia scelta ad un dispositivo con configurazione base perchè non ero e non sono interessato ad un utilizzo intensivo come fonte di intrattenimento.

Un hard disk superiore ai 16 GB è invece sicuramente utile per chi decide di mantenere sul suo iDevice: Filmati, un gran numero di applicazioni, foto e musica. Nel mio caso l’uso che faccio dell’iPad riguarda per lo più il recupero di contenuti e l’integrazione delle sue funzioni all’interno di un utilizzo domestico. Tuttavia mi è capitato diverse volte di pensare di aver compiuto una scelta affrettata nell’acquisto della versione ridotta nella memoria, considerando il fatto che questa non è espandibile in modo immediato. Per chi però ha effettuato il Jailbreack, questo problema non esiste più.

Camera Connection Kit

iPadCamera Connection Kit
L’hardware che viene fornito comprende due connettori uno con ingresso USB che permette il collegamentodi chiavi e fotocamere, l’altro invece è per schede SD e SDHC senza nessuna limitazione di dimensione.

Disk Mounting

Con l’ultimo aggiornamento firmware Apple ha notevolmente ridotto l’alimentazione in uscita dal connettore dell’iPad, passando da 100mA a 20mA, questo per ottenere una durata superiore della batteria. Il malcontento generato potrebbe però portare la ditta di Cupertino a rivedere le sue scelte, fornendo magari la possibilità di autoregolare la potenza necessaria tramite un’opzione. ll problema non sussiste invece con le schede SD che vengono ancora lette senza problemi.

Jailbreack Improvements

iFile

Come dicevamo il Jailbreak risulta fondamentale per estendere il funzionamento di questo accessorio, che nativamente è limitato all’importazione delle immagini e di filmati MP4 (compatibile con iDevice)

Utilizando iFile, che nella nuova versione consente il montaggio dei dischi DMG proprio come su Mac OS X, potremmo tranquillamente collegare qualunque tipologia di memoria esterna dotata di memoria flash,se essa è supportata dall’alimentazione del connettore; così saremo in greco di recuperare da essa i documenti che ci interessano e non solo le fotografie. Per quanto riguarda gli Hard Disk il caricamento non è immediato, esiste una procedura per il loro montaggio che in questo caso non è andata a buon fine a causa della mancanza dell’editor di testo Nano, necessario al funzionamento. Per chi ne fosse in possesso la guida è reperibile qui.

iFile permette la riproduzione di un buon numero di documenti, e di quasi tutti i formati di fotografie compresi i RAW. Per la visualizzazione immediata dei filmati questi dovranno essere invece nel formato iPad MP4, altrimenti sarà suffciente importarlì così come sono nella cartalla media e riprodurli attraverso VLC, spostando manualmente i file nella cartella adatta, o altri programmi simili. Altri tipi di documenti possono essere invece aperti direttamente dalla memoria esterna, tramite link alle applicazioni supportate, su tutti GoodReader

Tips & Tricks

Personalmente ho optato per l’acquisto di una memoria SDHC da 8Gb, che aumenta del 50% la memoria disponibile del mio iPad, permettendomi di portare con me: film e un po’ di musica quando non voglio avere il peso di un portatile nella valigia. Esistono ulteriori accorgimenti che possiamo prendere per ovviare il problema dell’alimentazione ridotta del connetore:

  • Hub USB Non Alimentati: ho provato e le periferiche tendono a funzionare, una alla volta, per qualche secondo. Nel mio test bastava un leggero movimento ad impedire il funzionamento della memoria esterna.
  • Hub USB Alimentati esternamente: sebbene questa soluzione porta a perdere un po’ di portabilità vi permetterà di utilizzare le vostre periferiche qualunque esse siano, per quanto riguarda gli Hard Disk esterni non sono riuscito a montarli in quanto non trovo il text editor nano necessario.
  • Utilizzare cavi doppi per l’alimentazione: questa soluzione con me ha funzionato solo nell’alimentazione dell’HUP
  • vecchi ipod: sembra una soluzione ottimale utilizzare vecchi iPod in modalità HD perché sono dotati di batteria

Dynamick non si assume la responsabilità per eventuali danni causati dall’eccessiva alimentazione sia alle periferiche che all’iPad o Accessori.

Le memorie non sono l’unico accessorio che può essere utilizzato dal Camera Connection Kit. Attraverso l’adattatore USB è anche possibile collegare:

  • Tastiere Esterne
  • Almplificatori Audio USB e Wireless
  • telefoni USB

Conclusioni

Camera Connection Kit

A questo punto dello sviluppo il camera connection kit può risultare uno strumento comodo da portare con se per migliorare ulteriormente il’idevice, aspettando il prossimo firmware nella speranza di ritrovare anche quei dispositivi che non possiamo ad oggi utilizzare facilmente.

Personalmente non trovo una grande differenza nell’acquistare la versione originale Apple rispetto a un’alternativa non di marca, soprattuto perchè i prezzi risultano assai simili. Azzardando un parere avere due connettori separati vi protegge dal fatto che se uno dovesse rompersi l’altro continua a funzionare.

Sconsigliamo comunque di sbloccare manualmente il connettore se non sapete cosa state facendo, è una pratica rischiosa che rischia di danneggiare l’iPad, è comunque probabile che Apple torni su sui passi.

Jailbreak unthetered su iPod, iPhone e iPad

George Hotz è un giovane ragazzo che sin dall’uscita dei primi iPhone si è dilettato nel scrivere un software (blackra1n, è possibile trovarlo su iphonejtag, il blog ufficiale di GeoHot) che sbloccasse sfruttando un bug (un errore dei programmatori della Apple), cioè rendesse utilizzabili molte funzioni che la Apple stessa aveva deciso di bloccare prima che il dispositivo entrasse in vendita.

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